Quando la ricerca artistica ed intellettuale di un pittore si evolve trasformando la figurazione in quegli elementi d’automatismo psichico” ..ovvero quel processo in cui l’inconscio, quella parte di noi che emerge durante i sogni, si prefigura anche quando siamo svegli e ci permette di associare libere parole, pensieri ed immagini senza freni inibitori e scopi preordinati..” nasce la pittura dell’io, come a me piace definirla: Angela Greco l’ha sviluppata negli anni del suo percorso, a partire dalle frequentazioni con i maestri Aldo Assom e Ferruccio d’Angelo, un “modus operandi” legato prima alla lettura del paesaggio piu’ classico e poi alla sintesi quasi astratta della figura. Il suo pensiero si rivolge a tematiche che nelle sue ultime opere si riferiscono ad elementi di indubbio surrealismo. La citazione dei grandi esponenti di questa corrente come Joan Miro’, puo’ sembrare scontata perche’ la Greco elabora le sue composizioni impregnandole di note poetiche ed emozionali, dove figure maschili e femminili ritornano ridotte a quelle “essense symboliques” che nel romanticismo onirico ritroviamo, le figure quindi sono curiosamente e volutamente private delle braccia, il loro stesso collo diventa elemento di unione e di comunicazione sensuale. Rielaborati e riscritti: l’abbraccio , la danza, l’unione amorosa e sessuale, ma anche il dialogo. Due o piu’ figure di sessi diversi sospesi in spazi vuoti della memoria e del subconscio appunto, e poi l’omaggio alla letteratura e’ un dato da sottolineare, in quanto parte integrante dei lavori del’artista, le interpretazioni legate a Milan Kundera ed altri, vestono di saggia armonia le opere creando un raffinato valore aggiunto.
Le tecniche hanno interessato tutte le tavolozze possibili, per approdare alla sperimentazioni del bitume su tela, materia difficile da elaborare senza cadere nel banale, ecco Angela Greco e’ riuscita magistralmente a domarla, con intelligenza, sfruttandone ora una trasparenza che crea forme e tridimensionalita’, ora gli spessori per una materialita’ piu’ significativa, l’entusiasmo dell’artista e’ in continuo crescere, la produzione voluta e sentita diventa incolmabile necessita’ per una comunicazione, la sua, che e’ risultato di un modus vivendi, legato all’importanza di proporsi e ragionar dell’essenza dell’uomo, delle sue necessita’, fragilita’ sentimenti. Quesiti e stati d’animo da sempre presenti nelle esistenze piu’ profonde e sensibili, scheggie di aneddotie e di vite vissute.